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La Sirenetta - Hans C. Andersen

Bentornati, o benvenuti, nel mio blog!

Oggi avrà inizio la settimana che chiameremo “In fondo al Mar" in collaborazione con Dark Abyss Edizioni in vista della loro prossima uscita!

Forse il nome che racchiude queste nuove rubriche giornaliere (che avranno luogo dal 1 al 6 Maggio) già vi avrà fatto intuire quale sarà il tema principale di questa settimana insieme.

Parleremo di… “La sirenetta” di Hans C. Andersen!


Nuotate con noi verso approfondimenti, curiosità e articoli che stuzzicheranno il vostro interesse, fino ad arrivare alla loro nuova pubblicazione!


La sirenetta


Tutti noi conosciamo la famosa fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, anche se grazie alla trasportazione animata e omonima della Disney forse non tutti saranno a conoscenza della vera storia della Sirenetta.Tutti noi siamo abituati ormai a vederla con la chioma rossa e conosciamo la sua voglia di andare in superficie alla ricerca di un mondo che la faccia sentire accettata (anche per questo ci sono state diverse proteste in vista del nuovo live action), ma non tutti forse sapranno che la fiaba non è proprio così e non c'è nessun lieto fine per lei - o quasi.


La storia originale

Nella fiaba incontriamo la Sirenetta, che non ha un nome vero e proprio, che vive sul fondo del mare con suo padre (il Re del Mare), rimasto vedovo, sua nonna e cinque sorelle maggiori. Secondo la tradizione delle Sirene, a quindici anni viene concesso loro di poter salire fino alla superficie del mare e osservare così il mondo terreno, per questo anche lei, compiuti gli anni esatti, salirà, prendendo parte a questa tradizione. Già da qui, però, inizierà il percorso doloroso attraverso un rito di passaggio: otto ostriche conficcate nella sua coda, che le arrecheranno il dolore necessario a domare l’orgoglio, come le spiega la nonna.

Il destino vuole che, nell'esatto momento in cui mette fuori dall'acqua il volto, si accorge di un veliero comandato da un bellissimo principe che verrà travolto da una terribile tempesta. La Sirenetta si troverà così a salvare questo principe, riportandolo sulla spiaggia, e si innamora di lui tanto da passare le giornate seguenti a sospirare e a desiderare di avere un’anima e una vita eterna come si diceva avessero gli esseri umani sulla terraferma (secondo quanto dicevano i racconti della nonna).

Sarà questo a portare la protagonista dalla Strega del Mare, che le prepara una pozione che le consentirà di avere delle gambe come gli umani, in cambio della sua bellissima voce, ma la avverte che quando camminerà sarà come essere trapassata da mille coltelli e non potrà più essere una sirena. Oltre queste raccomandazioni, se entro un anno il principe si innamorerà di lei e la sposerà, la Sirenetta otterrà un anima e rimarrà con lui, sennò il mattino dopo le nozze con un’altra, morirà di crepacuore trasformandosi in schiuma di mare.

Ed è qui che la fiaba cambia da quella del film animato Disney: infatti il principe la troverà incantevole, ma purtroppo - non potendo parlare - ella non potrà rivelare che è stata la sua salvatrice e, quando lui andrà in cerca di moglie, troverà una ragazza che sembra sia la vera salvatrice e lui, riconoscendola come tale, se la sposerà.

Nella notte delle nozze del principe, le sorelle della Sirenetta le porteranno un pugnale magico (comprato dalla Strega del Mare in cambio dei loro capelli), con il quale potrebbe tornare a essere una sirena, ma a un costo: quello di uccidere il principe e bagnare con il suo sangue i propri piedi. Tuttavia lei lo ama troppo per fare un gesto così cruento, quindi butta il pugnale nell’acqua e si prepara a diventare schiuma di mare; in realtà, la sua bontà viene ripagata e diventa una figlia dell’aria, un essere invisibile, con la promessa di ottenere un'anima e volare in Paradiso dopo trecento anni di buone azioni: per ogni bambino buono che riuscirà a trovare e a cui sorriderà le verrà risparmiato un anno di attesa; per ogni bambino cattivo, invece, piangerà e dovrà aspettare un giorno di prova per ogni lacrima.


Potete leggere una traduzione integrale in inglese di H. P. Paull del 1836 qui o in italiano qui.


Il lato segreto della fiaba


Come abbiamo visto, e come quasi tutte le fiabe originali, è una storia un po’ macabra e tutt’altro tipo di racconto rispetto a quello colorato e allegro che ci fa conoscere la Disney. Sono state fatte molte analisi sull'origine di questa storia, del perché fosse stata scritta o se ci fossero stati altri significati dietro le sue parole, ed è stata fatta un’ipotesi in particolare.

Seppure sia un racconto fiabesco, nella storia ci sono vari riferimenti autobiografici dello scrittore, anche abbastanza chiari, come la relazione tra la Sirenetta muta innamorata del principe e quest'ultimo che prova solo dell'affetto per lei, che si rifà al tema del “diverso” data quella che per anni è stata trattata come omosessualità, ma che in realtà è un catalogamento sbagliato in quanto, tramite ricerche nel corso degli anni e i suoi diari dove ne parlava tranquillamente, si è scoperto che fosse biromantico e forse asessuato.

Proprio per il suo mutismo, ci viene da pensare che sia la rappresentazione dei propri sentimenti (rivolti all’amico Edvard Collin) che, data anche l’epoca, lo fanno soffrire perché non può esprimersi liberamente se non tramite la scrittura. Così come la metà pesce e metà umana della protagonista potrebbe significare il suo disagio nei circoli sociali di classe superiore a cui aveva accesso solo tramite i mecenati, quando era giovane. Inoltre, sembra che non avesse mai avuto successo in amore, perciò il rifiuto di Colin gli procurò molto dolore.

La Sirenetta uscì proprio qualche mese dopo il matrimonio dell’amico (avvenuto sotto forzatura della famiglia), nella raccolta “Eventyr, fortalte for Børn III”. Sappiamo, inoltre, dei suoi sentimenti per l’uomo tramite delle lettere a lui indirizzate (poche, in confronto a tutte quelle che scrisse per lui), nelle quali esprimeva: “ti desidero come se tu fossi una splendida fanciulla della Calabria” o “ti desidero, sì, in questo momento ti desidero come se fossi una ragazza adorabile... Nessuno ha voluto picchiarmi tanto quanto te... ma nessuno è stato amato tanto da me quanto te" ( potete leggerne alcune qui in versione integrale). Collin ha ammesso nei suoi scritti di essere al corrente dei suoi sentimenti, ma di essere stato in parte colpevole dato il suo assecondarlo, e rispose alle lettere dello scrittore anche con un “Scrivete troppo. Avete una produttiva deplorevole”, nella speranza che lui smettesse di scrivergli. Questa sua ambivalenza ha provocato del dolore allo scrittore di cui lui non era conscio.

Quindi, in sintesi, possiamo anche dire che la Sirenetta è una triste lettera d’amore, ma questo tema ricorre anche in altri suoi racconti, come “Il coraggioso soldatino di stagno” o “il brutto anatroccolo”.


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